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Management Col Grembiule 2


Storia di uno di noi

La realtà si tinge di verità …… solo guardandole in faccia si riconoscono

‘Storia di uno di noi’, da un’idea di Nino Messina.

Abstract: un’infermiera invitata a relazionare sulla propria vita lavorativa viene rappresentata come scissa fra la sua volontà di incarnare le aspettative di dipendente perfetta e la propria condizione infelice, insoddisfatta e problematica, causata dal reciproco influenzarsi negativamente di lavoro e situazione famigliare.

Carlotta Susca , autrice dei testi

Rossella Patano , attrice e regista

M. Valentina Armenio , psicologa

Giuseppe Guida , regista

mettono in scena le dinamiche lavorative, i conflitti che si consumano in azienda per mancanza di comunicazione fra i dipendenti, i dilemmi del manager che si chiede quale atteggiamento adottare per contemperare il bisogno di produttività con la necessità morale di rendere serene le ore che i propri dipendenti trascorrono lavorando .

Questo gruppo di giovani professionisti ch cercano di individuare, anche con un’analisi mirata dell’azienda, gli aspetti fondamentali e le eventuali criticità della vita aziendale, per trasporli in spettacoli teatrali di circa 40 minuti, poi elaborati dal punto di vista psicologico insieme ai protagonisti dell’azienda stessa.

E’ uno spazio extralavorativo per consentire ai dipendenti di guardare da una prospettiva nuova la propria vita lavorativa, in modo da riflettere con obiettività sulle proprie strategie di comunicazione e su come migliorare il rapporto con dipendenti e capi.

 

Carlotta Susca , carlottasusca@libero.it

Lettrice onnivora, è laureata in Scienze della Comunicazione e specializzata in Editoria Libraria e Multimediale e in Filologia moderna. Appassionata di letteratura statunitense contemporanea, collabora con vari siti di critica letteraria (temperamente.it, sul romanzo.it, puglialibre.it), lavora per la casa editrice Stilo e organizza eventi letterari. Ad agosto 2010 ha organizzato il Festival letterario ‘A Testa in Sud’. Ha scritto il testo e la sceneggiatura di ‘Storia di uno di noi’, monologo messo in scena presso l’Ospedale Generale Regionale Miulli.

 

Rosella Patano , roxy1976@alice.it

Diplomata in recitazione e arte scenica C.U.T. Campobasso , Accademia Unika Bari . Ha curato la regia di “ Via Crucis, Via Lucis”, con Claudia Koll, orchestra mediterranea dell’ICOM, ecompagnia teatrale Marienbad , Aiuto regia “ Psicosi delle 4 e 48” di Sarah Kane, di e con Andrea Cramarossa. Aiuto regia “Puccini e la luna”, spettacolo di lirica e prosa; con Carlo Alighiero, Eleonora Vanni, i soprani Sara Galli , Erika Grimaldi, Sonia Peruzzo, il tenore Gianluca Terranova.Regia G. Defeudis Aiuto regia “Mater”, spettacolo di lirica e prosa, con Marina la Rosa, Roberto Greco, il soprano Sara Galli.

 

M.Valentina Armenio , valentinaarmenio@libero.it

Psicologa. Affianca una psicologa presso il Centro Fibrosi Cistica (Bari, Policlinico), con attività di sostegno e di supporto ai degenti e alle loro famiglie. Ha affiancato uno psicologo in progetti scolastici (bullismo e sportello d’ascolto). Frequenta un Master in mediazione familiare e comunitaria (Università Cattolica) e una scuola di specializzazione in psicoterapia sistemica (C.S.T.F.R.). Ha svolto l’analisi psicologica del monologo ‘Storia di uno di noi’, messo in scena presso l’Ospedale Generale Regionale Miulli, conducendo un brain storming che è seguito allo spettacolo.

Un’esperienza manageriale

Un ulivo centenario è la pianta più indicata per descrivere Nino :

nato in una terra a lui subito ostile, con irriducibile tenacia è riuscito a vincere le pietre e a calare le proprie radici in profondità. Sempre con estrema fatica ha dovuto rintracciare le sostanze per alimentare la propria linfa vitale e si è sviluppato, sempre nella stessa terra, sempre con grande sforzo. I segni del tempo e le avversità della vita sono ben visibili nelle nodosità del tronco, nelle ferite, ma quella dura corteccia ha resistito e resiste ancora e in ogni stagione i suoi verdi rami non sono avari di frutti, frutti di grande qualità.

A chi legge quelle poche righe del curriculum vitae di Nino Messina , non può sfuggire che si tratta di una vera e propria testimonianza dalla quale emerge chiaramente la volontà di darsi agli altri, di mettere a disposizione di tutti ciò che di buono vive e sopravvive in se stesso.

Nonostante la già lunga carriera risulta inconfutabile la voglia di fare, di continuare a fare, di intraprendere un nuovo cammino verso terre inesplorate e portare alla comunità i semi del nuovo mondo.

L’infanzia violata da un handicap irreversibile gli ha proposto subito la dura prova dell’accettazione dell’esistenza come condizione senza possibilità di compromessi,

la vita famigliare contadina fondata sulla certezza del sacrificio da farsi ha rappresentato il suo secondo non tenero punto di riferimento; ma proprio in virtù della precoce fatica psichica e fisica che la vita gli ha richiesto il suo carattere si è temprato a tal punto da rendere tutto più semplice negli anni successivi.

E’ proprio questo radicamento nella nuda pietra che gli ha permesso di superare gli ostacoli che la vita gli ha messo davanti, sia sul piano professionale che personale.

Col suo cammino indefinibile, il destino, proprio quando la sua vita era nella fase di massimo splendore, proprio quando i successi personali e professionali ti possono far dimenticare il passato e le fatiche precorse, gli ha schierato davanti la prova più difficile, quella della lotta per la vita, per continuare ad esistere, per continuare ad amare.

La forza di Amore gli ha permesso di vincere anche questa guerra!

E alla fine del tunnel ha visto il messaggio nell’uomo che già c’era:

nella sua esperienza si è reso conto che l’attualità aveva impoverito il lavoro dell’umanità che gli era propria e che l’uomo annaspava, soffrendo di mali oscuri, nello svolgimento dell’ attività direttamente derivata dalla sua stessa creatività.

E allora l’imperativo di riportare l’uomo al centro,

e allora l’ascolto, la comprensione, la compassione, la cura.

 

Questa è la buona novella, una new age nel management sta vedendo gli albori, un approccio del tutto inedito nella gestione delle dinamiche industriali, commerciali, economiche e finanziarie si appresta a fare il suo ingresso nel mondo aziendale.

Chi siamo

Nino Messina, sposato, padre di due figli, è Direttore Amministrativo dell’Ospedale “F. Miulli” di Acquaviva delle Fonti.
Manager industriale per 25 anni (Fincantieri, Isotta Fraschini, Getrag) con esperienza di controller per produzioni US Navy e project finance in Germania, è stato anche direttore pianificazione e controllo presso Casa Sollievo della Sofferenza e direttore Area Politiche della salute della persona e delle pari opportunità della Regione Puglia.
Formatore e esperto in analisi di clima aziendale, ideatore e promotore di una cultura di impresa cosiddetta "management nonviolento”, è stato uno dei "ragazzi" di don Tonino Bello.

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Piangono i manager i deficit o i morti sul lavoro?

Analizzano i manager i costi sopportati o i PREZZI pagati?

Riflettono i manager sulla vita dell’azienda o sulla vita delle persone?

Consultano i manager i bilanci o le coscienze?

Chiedono i manager la difesa o il perdono……..?

 

Per una riconciliazione necessaria non più morte sul e dal lavoro!!

 

Nino messina

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