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BirdHouse

Formazione 4


Ethos e polis

“Quante assenze consuntiviamo nella nostra vita di chi avremmo voluto e quante altre sono quelle nostre nella vita di chi avrebbe voluto.”

Questo è il tormento che mi assale spesso e mi porta a tenere un ipotetico conto delle parole mai dette e delle carezze mai date che avrebbero potuto curare, che avrebbero potuto consolare o che avrebbero potuto salvare.” ( http://www.bloom.it/messina.htm )

Sicuro di queste mancanze, cerco una strada manageriale diversa, nuova ed inedita, in un mondo aziendale orientato al raggiungimento del profitto ad ogni costo.

Per la mia città, sento che vale lo stesso tormento e mi chiedo quanti miei concittadini vorrebbero delle Presenze maggiori nelle proprie vite. Io stesso desidero avere vicino una Presenza comunale per poter parlare della mia vita, della vita dei miei figli e della vita del mio quartiere.

Parliamo di vita. Non di strade. Non di bilanci, né di zona industriale e né di piano regolatore.

Se volessi portare la più grossa industria multinazionale nella nostra zona industriale e non curassi i nostri giovani nel crescere, non solo professionalmente, ma soprattutto come uomini nuovi, appassionati alle sfide, vincenti e carichi di inventiva e creatività, nessun selezionatore di personale troverebbe interessante il capitale umano espresso da Molfetta.

Abbiamo bisogno di far crescere e sviluppare il nostro capitale umano come valore intangibile di un qualunque patrimonio aziendale. Tanto più di una città ricca di tradizioni ed esperienze, di uomini che hanno insegnato e indicato la “strada maestra”.

Le grandi industrie europee stanno puntando tutto sulle risorse umane. Nella cura delle stesse, nell’ascolto e nel dar loro supporto formativo continuo, sicure di un successo aziendale e di un valore aggiunto assicurato.

In una città dobbiamo seguire la stessa strada

Il tangibile e l’intangibile.

Credo sia giunto il momento di puntare tutto sul Patrimonio Intangibile di Molfetta con un grande progetto di Attenzione e Cura delle nostre risorse umane.

Non è un compito scolastico o catechistico . E’ un compito civico che si deve proporre come uno sforzo di valorizzazione umana della nostra città.

Essa va al di là della riparazione delle strade, della gestione dei rifiuti, della zona industriale ecc. che – ben inteso – sono degli obiettivi imprescindibili di una politica cittadina degna di questo nome. Ma se non sviluppiamo il buon “convivere” in città, se non promuoviamo il “benessere emotivo” della città e se non carichiamo di “attrattività vitale” Molfetta a niente varrebbero i milioni di euro spesi per Lei.

Prendo in prestito uno stralcio dell’Inno alla Carità di San Paolo per trasporlo nella nostra realtà cittadina sicuro di riportare all’attenzione di tutti un aspetto di una Amministrazione a volte tanto trascurato ma sicuramente determinante.

“ Se …..conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza…ma non avessi la Carità, non sono nulla”

“Se avessimo il Porto, se avessimo tutte le strade asfaltate e pulite, se escogitassimo i migliori modelli urbanistici ed architettonici, se costruissimo case e stabilimenti, se snellissimo la nostra burocrazia ed eliminassimo tutte le inefficienze amministrative …ma non avessimo la Carità , non siamo nulla.”

La priorità è chiara e l’interrogativo che ci viene lanciato dalle pagine del Vangelo è altrettanto chiaro:

“Avete la Carità prima di tutto?”

Nelle moderne teorie sulla motivazione delle Risorse Umane si parla di Bene-Essere. A me piace scorgere in questo elemento traccia del messaggio evangelico. Lo Stare Bene con se stessi, con gli altri, con il gruppo, nell’organizzazione civica diventa, quindi, un tutt’uno con l’inno alla Carità .

Come nelle verifiche aziendali di management, continue e regolari, dove ci si interroga sulla motivazione delle proprie Human resources dovremmo anche noi cittadini di una città riunirci per condurre vere e proprie verifiche cittadine, continue e regolari, sulla nostra motivazione di vivere e stare in città.

E allora ci troveremo a guardarci dentro nel più profondo del nostro cuore e scoprire che tanti problemi di management, di efficienza e di qualità del nostra Città dipendono dalla mancanza dell’elemento intangibile del Bene-Essere / Carità .

 

Il punto di partenza non sono le risorse finanziarie, né le grandi opere, né tanto meno i finanziamenti oppure gli aumenti delle tasse.

E’ nei volti, attraverso i volti, oltre i volti….. il punto di partenza.

 

Solo questa correlazione può garantire il successo.

Nei nostri volti dobbiamo imparare a trovare l’entusiasmo e a scambiarcelo quotidianamente.

Attraverso i nostri volti dobbiamo imparare a scoprire  i punti deboli e le forze nascoste e condividerle quotidianamente.

Oltre i nostri volti dobbiamo imparare a scorgere sogni e idee nuove per una visione sempre vivace e creativa della nostra vita .

Chi ce lo insegnerà? Chi ci aiuterà a trovare esperti in queste cose? Chi ci proporrà dei momenti di formazione su tutto ciò?

Tutti avvertono un TORPORE tra i nostri giovani. Chi li deve scuotere?

Tutti avvertono una SOFFERENZA tra i nostri malati e anziani. Chi li deve consolare?

Tutti avvertono una RABBIA tra i nostri disoccupati. Chi li deve aiutare?

Tutti avvertono una TRISTEZZA tra i nostri poveri e immigrati. Chi li deve consolare?

Dobbiamo sentire la presenza e la vicinanza di chi ci vuole bene veramente. I “governatori”, i “gestori” e i “managers” ci devono voler bene veramente e devono essere vicini alla vita cittadina sino a toccarla e abbracciarla.

Nelle industrie si parla di “vicinanza manageriale” al luogo di produzione. E’ la linea di montaggio il luogo dove si vivono le soddisfazioni o insoddisfazioni, le motivazioni o demotivazioni di essere protagonista di un processo produttivo. I managers devono essere vicini a queste emozioni accogliendo, ascoltando e abbracciando lì la Risorsa Umana.

Immaginiamo per un momento le strade della nostra città come delle linee di produzione di Vita e di Bene-Essere. Chi starà vicino a queste “linee di produzione”?

La felicità cittadina.

Lo stare bene in Città non passa attraverso il denaro. Ma passa attraverso un clima , un’atmosfera, un sentimento, un respirare la soddisfazione.

Credo che questo è l’obiettivo

Governatori, uguale, portatori di felicità. Vicini alla vita.

Sono queste le nuove frontiere della Politica.

L’hanno scoperto nelle industrie tedesche e americane. Ora sta nascendo anche nelle industrie italiane la consapevolezza che se si Sta Bene si produce meglio e si crea Valore.

Bene, se questo vale per le industrie dove il prodotto finale è un’automobile o un motore, a maggior ragione deve valere per una Città nella quale l’Uomo è al centro, e per la quale l’unico obiettivo è quello di curarlo e farlo Stare Bene.

Per questo l’impegno che ci aspettiamo è quello di sentire la diffusione tra le “strade della città” di un messaggio carico di entusiasmo, gioia e felicità.

Non banalizzata ma seriamente condita di ottimismo e iniezione di “speranza organizzata”.

Con i debiti, con le difficoltà di bilancio?

Le criticità esistono, e sono ben presenti a tutti noi. Però il denaro, che sicuramente risolve gli scompensi finanziari, una volta svolto il compito di appianamento e composizione bilancistica, lascerà il posto ad un bisogno ben più grande e complicato, molto più intangibile e più presente nei nostri cuori che non nei conti economici.

Nella vita cittadina, rispetto alla vita aziendale, lo scenario è estremamente complesso. Le condizioni sono incerte, i rischi aumentano, occorrono tempi di risposta rapidi, standard più alti. Occorrono molte più energie fisiche, psichiche e mentali, occorre una mobilitazione interna più intensa.

Occorrono altre leve motivazionali.

Occorre la visione di uno stato d’animo desiderabile e particolarmente attraente, che conduca a vedere Molfetta con la voglia intensa di viverci.

La motivazione deve essere suscitata da una Guida che segni una strada con la proposta di una meta più ambita, proiettata più verso il Bene Essere che non verso il Bene Fare o Avere.

Occorrono in altre parole una passione e un significato. Occorre che la meta attragga per il senso che ha, per il significato che assume, per il legame che stabilisce con le nostre emozioni e con i nostri sentimenti. I significati sono la nuova frontiera motivazionale.

In futuro il mondo sarà ancora più complesso.

Alle condizioni di oggi dobbiamo aggiungere la necessità di una elevata solidarietà, cooperazione, responsabilità sociale, un diverso modello di convivenza e di convenienza. Occorrerà stimolare il bisogno di bene collettivo, di utopia e di ideale, aderire spontaneamente a un codice etico che geneticamente ci appartiene ma che è stato soffocato dall’autoreferenzialità. Occorrerà la ricerca di una nuova identità, di una logica che faccia convivere la soggettività e l’etica sociale.

Ci aspettano grandi sfide e un grande, grandissimo impegno civico! Forza e coraggio Mino, Tonino, Antonello,………… Peppino, Nicola, Cristina, Anna, Maria,….,….,……,…ecc….. ecc………….. amici e compagni di viaggio.

 

Nino Messina

Scuola di formazione di management nonviolento 2

La ricerca su 3 proposte

  • Scuola di formazione di management nonviolento
  • La consulenza della pace nei processi aziendali
  • Il ponte: Lo sforzo di avvicinare gli opposti nell’ambito industriale economico finanziario

Ethos

Anche il teologo Bruno Forte svolge una riflessione molto interessante in un suo Libro:” L’Uno per l’Altro Per un’etica della trascendenza” ed. Morcelliana

Il Riconoscimento dell’Altro
La dinamica verso l’Altro
Il valore della gratuità

Un manager col grembiule deve riconoscere questo grande insieme di esigenze etiche presenti in una rete di Altri in un sistema complesso come quello di una azienda.

Un manager col grembiule deve muoversi verso l’Altro, deve andare verso l’Altro, deve rompere gli ormeggi delle sedi del comando verso i luoghi del servizio .

 

“Riconoscendo nel riconoscimento d’altri il primo inizio dell’agire etico, e cogliendo nel movimento di uscita dal chiuso mondo dell’io l’effettivo porsi in atto di un comportamento morale, è facile costatare la verità di questo terzo gradino: o il movimento destinale all’altro è gratuito e senza condizioni, da null’altro motivato che dall’esigenza e dall’indigenza dell’altro, o non è auto-trascendenza, ma riflesso, proiezione di sé fuori di sé in vista dell’egoistico ritorno a sé . In questo carattere gratuito e potenzialmente infinito della trascendenza etica si coglie come l’anima più profonda di essa sia l’amore, il dare senza calcolo e senza misura per la sola forza irradiante del dono . L’etica della trascendenza come etica dell’essere l’uno per l’altro è null’altro che l’etica dell’amore responsabile, la morale della carità vissuta con consapevolezza e libertà senza i “se” del calcolo e senza i “ma” delle garanzie di un ritorno .”

Scuola di formazione di management nonviolento 1

L’approfondimento proposto è estrinsecato in un solo modulo formativo di due momenti di lavoro:

 

– Prima parte

Presentazione di una intuizione.

Una ipotesi di un altro rinnovamento gestionale per il rilancio aziendale

I valori dell’ uomo nelle dinamiche aziendali

Coniugare l’azienda per lo star bene dell’ uomo 

Il manager col grembiule

 

– Seconda parte

La nonviolenza e l’attenzione agli ultimi di don Tonino Bello anche in azienda

Alcuni strumenti operativi per un’etica aziendale

La correlazione tra il recupero dei valori dell’uomo e il recupero dell’efficienza aziendale

La circolarità manageriale: uno stile per l’incremento del valore aziendale

Conclusioni: La strada della speranza, della pazienza, della semina e del raccolto

Questa nuova formazione manageriale è un nuovo percorso che richiede confronti e sperimentazioni sul campo.

 

La voglia di condividerla sul piano operativo è molto forte.
Per questo chi è interessato non esiti a contattare Nino Messina all’indirizzo e-mail direttore@managementnonviolento.it oppure al numero 3497292247 .

Allegati

  • Brochure Nuovo Management (2 MB)
Chi siamo

Nino Messina, sposato, padre di due figli, è Direttore Amministrativo dell’Ospedale “F. Miulli” di Acquaviva delle Fonti.
Manager industriale per 25 anni (Fincantieri, Isotta Fraschini, Getrag) con esperienza di controller per produzioni US Navy e project finance in Germania, è stato anche direttore pianificazione e controllo presso Casa Sollievo della Sofferenza e direttore Area Politiche della salute della persona e delle pari opportunità della Regione Puglia.
Formatore e esperto in analisi di clima aziendale, ideatore e promotore di una cultura di impresa cosiddetta "management nonviolento”, è stato uno dei "ragazzi" di don Tonino Bello.

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Piangono i manager i deficit o i morti sul lavoro?

Analizzano i manager i costi sopportati o i PREZZI pagati?

Riflettono i manager sulla vita dell’azienda o sulla vita delle persone?

Consultano i manager i bilanci o le coscienze?

Chiedono i manager la difesa o il perdono……..?

 

Per una riconciliazione necessaria non più morte sul e dal lavoro!!

 

Nino messina

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